Il nuovo paesaggio della Formazione Digitale

L’epoca delle aule fisiche e della formazione in presenza è terminata? La risposta è no. È certamente vero che questi due anni di pandemia hanno dato una forte accelerazione all’uso degli strumenti digitali, a partire dai webinar e dalle riunioni in Zoom, Microsoft Teams e simili. Ciò ha permesso a molti di scoprire potenzialità finora trascurate, ma non significa che siamo destinati a stare sempre e solo online.

In aula si tornerà certamente (si sta già tornando, in verità). Solo che non sarà tutta lì, la formazione. Il digitale può andare ben oltre e le sue potenzialità hanno molte forme e molti ritmi. Ma per coglierle tutte, queste potenzialità, bisogna fare un passaggio trasformativo e cogliere il modo specifico in cui funziona il mondo digitalizzato.

Quello che conta non è tanto conoscere singoli strumenti, quanto adottare un nuovo approccio metodologico di base. Una metafora nuova.

La formazione come l’abbiamo conosciuta fin qui ha la forma di un “percorso”, una strada che va dal punto A dell’ignoranza al punto B della conoscenza.

La formazione del XXI secolo (digitalizzato) ha la forma di un paesaggio multiforme, dentro il quale muoversi in tutte le direzioni facendo esperienze di apprendimento.

Chi progetta ed eroga la formazione è sempre meno un docente e sempre più un designer e un facilitatore di apprendimento. È questo il termine centrale: apprendimento, non insegnamento. Questo passaggio da un concetto all’altro è il perno del cambiamento di cui sopra. Il protagonista è colui che apprende, non colui che insegna. 

Il protagonista del nostro lavoro di progettazione ed erogazione della formazione non è più il passeggero di un autobus guidato da altri lungo una strada a lui sconosciuta.

È invece un esploratore, che si muove dentro l’ambiente preparato dall’Instructional Designer.

E coglie le attività, gli spunti, i contenuti, le modalità più adatte alle sue preferenze di pensiero, alle sue circostanze logistiche, alle conoscenze che già possiede.

Ecco dunque che il corso di formazione unico si articola in tanti elementi di forma, durata e caratteristiche differenti. Incontra così in modo personalizzato e tempestivo le esigenze e le predisposizioni di apprendimento dei learner, e proprio per questo diventa più efficace che mai.

Il digitale è lì pronto ad offrirci un livello di personalizzazione che non è mai stato praticabile finora. Fatta eccezione per i rampolli delle famiglie nobili e ricche che avevano il loro istitutore personale. Per cogliere l’opportunità serve però cambiare mentalità. Attrezziamoci dunque per disegnare nuovi paesaggi formativi.

iSpring Days: conoscere gli authoring tools

Sono stati caratterizzati da contenuti densi e istruttivi gli iSpring Days Italy, che abbiamo organizzato il 20 e 21 ottobre 2021 con il nostro partner iSpring. Si è parlato di come funzionano i prodotti di questa azienda dall’esperienza ventennale, nota per i suoi authoring tools ma produttrice anche di un LMS. E si è parlato anche di formazione moderna e delle novità metodologiche che questa porta con sé.

Gli authoring tools sono un elemento costitutivo della nuova formazione, quella digitale.

Sono i software che servono per creare gli “oggetti di apprendimento” (i quali fanno le veci più o meno di quelli che nel vecchio paradigma sono i “materiali didattici”) e hanno ormai raggiunto livelli di elaborazione molto avanzati.

E proprio le ultime novità nelle funzionalità di iSpring Suite Max sono state tra le protagoniste del nostro appuntamento. Per cominciare la nostra Giuliana Impagliatelli ha illustrato le principali funzionalità che consentono di creare corsi dall’aspetto professionale. Poi è stata la volta di Xenia Xislova, direttamente da iSpring: ha svelato le nuove funzioni in procinto di essere rilasciate entro il 2022. Grazie a questi la suite farà un salto di qualità molto interessante.

Molto apprezzato è stato anche il case study presentato da Maria Ciardulli, Recruiting and Development Manager di Alliance Medical Italia. Abbiamo avuto modo di vedere da vicino come nella realtà sono stati applicati i principi e i metodi della formazione digitale e di iSpring.

Da ricordare anche i workshop pratici che hanno caratterizzato la seconda giornata, durante i quali i partecipanti hanno sperimentato alcune delle potenzialità della Suite Max e dell’LMS iSpring Learn, dalla progettazione alla realizzazione.

Con iSpring e le sue funzionalità così diversificate, siamo di fronte a uno degli esempi paradigmatici di come la moderna formazione digitale sia necessariamente un lavoro di squadra, intesa come collaborazione fra competenze molto distanti tra loro.

Gli esperti dei contenuti non possono più fare tutto da sé. Servono sviluppatori software, esperti di grafica digitale e di immagini (fisse e in movimento), piattaforme e strumenti diversi, come appunto gli authoring tools di iSpring.

Si tratta di sviluppare e sfruttare al meglio le potenzialità insite negli strumenti e nei devices digitali, che moltiplicano le possibilità di fare formazione e sviluppo in modo efficace. A patto di sapere come orientarsi e agire.

Infatti, tutto questo porta con sé un approccio progettuale e metodologie di erogazione altrettanto nuove e sostanzialmente diverse da quelle tradizionali.

È nata così la figura dell’Instructional Designer, e quest’ultima parola, “designer”, la dice lunga sulla natura del suo compito: molto meno docente, molto più progettista.

Di come progettare una Digital Academy coinvolgente ha parlato Edoardo Gironi, il nostro CEO. Invece Valentina Piccioli ha spiegato in che cosa consiste il lavoro del designer, fino ad andare oltre: l’Instructional Design incontra e si fonde con la User Experience.

Nasce così il Learner Experience Designer.

Cioè un professionista capace di trarre il meglio da quanto sappiamo del modo di apprendere degli adulti e dalle potenzialità della tecnologia.

Fra teoria e pratica, sono volati così i primi iSpring Days Italy, dedicati agli authoring tools di iSpring. La partecipazione numerosa e interattiva di professionisti e manager del settore è stata un feedback importante. Dimostra la vitalità di questo settore e il desiderio diffuso di aggiornamento e innovazione delle competenze. Che è anche lo spirito di APPrendere, nata per trasformare il modo di apprendere nelle organizzazioni.

ha collaborato Giuliana Impagliatelli