adaptive learning

La crescita dell’adaptive learning

La testata specializzata e-Learning Journal ha riferito di recente alcune stime che assegnano grandi prospettive di crescita all’adaptive learning. Di tale metodologia abbiamo già parlato in questo post, dove abbiamo spiegato in che modo essa che trova nel digitale la possibilità di un’applicazione compiuta ed efficiente.

Ora anche i numeri rilevati dagli analisti sui mercati di tutto il mondo confermano che la formazione del futuro sarà sempre più “adaptive”.

Secondo la società di ricerche irlandese Research and Markets, il mercato globale dei software di adaptive learning crescerà dal valore di 1,9 miliardi di dollari del 2020 fino ai 5,3 miliardi nel 2025, con una crescita attesa del 22,7% annuo.

Gli analisti indiani di HTF prevedono addirittura un +31,7% nel 2021, mentre quelli di Research Fox parlano di +29,72% annuo fino al 2022. Cifre che indicano comunque una tendenza molto chiara: l’adaptive learning è destinato a crescere parecchio nei prossimi anni, e proprio oggi sta conoscendo un’impennata davvero significativa.

I punti di forza sottolineati da Research and Markets sono la possibilità di personalizzare i ritmi della formazione e quella di analizzare con precisione lo svolgimento effettivo del percorso. Invece HTF si sofferma sulle barriere d’ingresso – specie per i paesi in via di sviluppo – quali i costi della tecnologia e la necessità di avere un ambiente già alfabetizzato digitalmente.

L’ultima frontiera della formazione

Quella dell’adaptive learning è forse la frontiera più avanzata che il digitale ci permette di esplorare. Sono proprio le possibilità create dalle nuove tecnologie, infatti, che permettono la creazione di percorsi individuali personalizzati a livelli di precisione mai visti prima.

È come avere un istitutore personale, alla maniera degli aristocratici del passato, che però non dorme mai ed è presente sempre e ovunque. E che consente di apprendere davvero il 100% della materia.

Dal punto di vista dell’azienda, poi, il tracciamento preciso dell’attività consente di conoscere l’efficacia del corso e l’ingaggio delle persone. Un feedback prezioso per migliorare sempre più la progettazione e l’erogazione, aumentando la soddisfazione degli utenti e la resa dell’investimento.

authoring tools

Che cosa sono gli Authoring Tools

Realizzare Formazione Digitale è un lavoro di squadra: ci sono tanti specialisti diversi, che usano tanti strumenti diversi. Tra questi ultimi, un ruolo centrale lo ricoprono gli authoring tools. Con questo termine si indica i software applicativi e i servizi utilizzati per la creazione, la gestione e la pubblicazione del materiale didattico. 

L’offerta di authoring tools è molto vasta e vede soluzioni applicative eterogenee, che vanno dai semplici editor testuali a strumenti per la creazione di mappe cognitive. Comprende anche software di conversione tra diversi formati e validatori per standard di riferimento. 

Grazie a questi strumenti, gli Instructional Designer sono in grado di creare corsi composti da oggetti didattici che possono vantare le seguenti caratteristiche: 

  • compatibilità con gli standard: lo strumento produce dei Learning Object che sono conformi agli standard di e–learning e quindi compatibili con una vasta gamma di piattaforme; 
  • omogeneità visiva: il contenuto prodotto si adatta allo stile specifico di ciascuna delle diverse piattaforme su cui può essere fruito, mantenendone il look & feel; 
  • universalità: il contenuto può essere visualizzato pienamente su una vasta gamma di applicazioni e dispositivi, compresi i sistemi operativi e browser di bassa diffusione, nonché i devices emergenti quali PDA e smartphones; 
  • accessibilità: il tool deve fornire un supporto agli autori affinché siano in grado produrre contenuto accessibile secondo quanto indicato dagli standard e dalle normative nazionali. 

Un authoring tool consente una progettazione grafica di alto livello e l’utilizzo di elementi multimediali quali audio e video. Prevede la possibilità di inserire interazioni per aumentare il coinvolgimento attivo degli utenti e anche i Quiz per misurare il livello di apprendimento.

Ormai viviamo con il mondo in tasca e anche la formazione deve diventare mobile e potersi muovere con noi, ma questo non basta. Qualunque persona, con qualunque esigenza fisica o cognitiva differente, deve risultare autonoma nel proprio percorso, anche quando deve dipendere da tecnologie assistive (per esempio i lettori di schermo o i display Braille). Quello dell’accessibilità è un tema ben presente ai creatori di contenuti digitali. Nel nostro caso, coinvolge le piattaforme LMS, i contenuti, le attività di interazione. 

Concludendo, l’apprendimento digitale è un’esperienza multiforme, articolata e flessibile. Noi lavoriamo in modo che sia adattabile alle diverse esigenze e ai diversi contesti. 

Alla scoperta di Docebo

È nata in Italia ed oggi è un punto di riferimento mondiale: Docebo è partner di APPrendere fin dal (nostro) primo giorno, e in APPrendere siamo esperti di Docebo. Il rapporto è letteralmente quotidiano: scandagliamo nel profondo le esigenze dei nostri clienti alla ricerca della soluzione migliore per ciascuno di loro.

Interlocutore principale dei nostri tecnici è il team  guidato da Marco Spinelli, Director of Customer Experience di Docebo. Gli abbiamo chiesto di aiutarci a spiegare il valore del nostro comune lavoro a vantaggio dei clienti di APPrendere e ne è venuta fuori una chiacchierata densa di contenuti, che vi proporremo a puntate. Questa è la prima.

Che cosa fa in concreto il vostro team? 

Il team di Customer Experience aiuta il cliente a massimizzare il ROI del loro progetto formativo. Ci piace definirci come veri e proprio consulenti di formazione che lavorano proattivamente con i clienti in una logica di partnership. 

Le principali attività che svolgiamo con i clienti sono: 

  • Identificazione degli obiettivi del progetto e monitoraggio dei risultati ottenuti 
  • Identificazione di metriche precise che permettano di monitorare l’andamento del progetto 
  • Condivisione di best practice e spiegazione delle nuove funzionalità della piattaforma per guidare gli sviluppi futuri del progetto del cliente 
  • Incontri periodici per supportare il cliente nell’operatività quotidiana e guidarlo nelle scelte di implementazione
  • Quarterly Business Review: meeting strategici in cui coinvolgiamo i principali stakeholder del progetto per rivedere insieme gli obiettivi di progetto, le metriche/KPI relativi agli ultimi mesi, le prossime attività che vogliamo svolgere insieme e la roadmap di evoluzione del prodotto 
In che modo il vostro lavoro migliora l’esperienza del cliente?

Le nostre attività migliorano l’esperienza in quanto il cliente può sempre contare sul nostro supporto per qualsiasi scelta strategica o operativa relativa al suo progetto. Possiamo utilizzare il nostro bagaglio di esperienza per supportare il cliente nelle scelte chiave del progetto, fornendo esempi concreti relativi ad altri clienti.

In aggiunta, aiutiamo il cliente a ragionare a livello strategico, astraendosi dalle decisioni tattiche/tecniche per focalizzarsi sul valore di quello che si intende costruire.

 Quali sono le sfide più stimolanti che hai affrontato con un cliente?

Ce ne sarebbero molte da citare, provo a riassumerle per categorie: 

  • Digitalizzazione della formazione: clienti legati a una formazione classica onsite con cui abbiamo dovuto lavorare molto per fare comprendere i vantaggi di una formazione digitale e il cambio di paradigma.
  • Resistenza al cambiamento: clienti molto restii a provare nuove strade che hanno avuto bisogno di una spinta in più per raggiungere i risultati sperati.
  • Estensione geografica del progetto: clienti con cui siamo partiti con un progetto nazionale per poi estenderlo ad altre country/nazioni.
  • Estensione del progetto a più use-case: clienti con cui siamo partiti per un utilizzo puramente interno e con cui abbiamo lavorato per espandere il progetto verso l’esterno, cioè verso i loro partner o clienti.
  • Social Learning: clienti con cui abbiamo lavorato molto per stravolgere la logica classica della formazione formale (Admin che iscrive learner) per passare a una logica di social learning dove è lo studente stesso che contribuisce ad alimentare il patrimonio informativo dell’azienda.
Che cosa bolle in pentola per il futuro di Docebo?

Qui ci sarebbe molto da dire, Docebo è da sempre un’azienda molto attiva in ambito innovazione e novità in generale. Dal punto di vista tecnico ci stiamo muovendo a grandi passi verso il concetto di Suite di prodotto, nuovi prodotti verranno lanciati sul mercato a stretto giro per coprire le esigenze dei nostri clienti a 360°.

Continueremo a puntare sull’AI come elemento chiave per semplificare la vita ai superadmin e regalare un’esperienza migliore ai nostri studenti.

Dal punto di vista organizzativo ci stiamo espandendo in nuovi mercati (a livello geografico) e mi aspetto che il team continui a crescere con il ritmo attuale…. non posso aggiungere altro ma credo che ci saranno importanti novità in arrivo :-) 

continua

La Formazione Digitale in Estra

Prosegue il nostro viaggio nelle aziende che utilizzano la Formazione Digitale. Oggi parliamo con Laura Castagni e Marta Tarani, customer care e-learning specialists di Estra Energie, una società che fornisce gas ed energia elettrica.

Che cosa vi ha spinto a sperimentare la dimensione digitale?

Il punto di partenza è stata una questione di compliance: la necessità di attestare che i materiali messi a disposizione della forza vendita venissero fruiti regolarmente e adeguatamente. Abbiamo quindi creato un repository unico di informazioni e procedure che permettesse anche di tracciare tutte le attività in modo ordinato e affidabile.

Ci aspettavamo anche un ulteriore risultato: coinvolgere di più nella vita aziendale e aggiornare in tempo reale le centinaia di operatori sparsi su tutto il territorio nazionale.

Poi il progetto ha mostrato una propria forza ed è andato oltre gli intendimenti iniziali: la formazione in azienda ha conquistato un suo spazio autonomo ed è nata una funzione dedicata.

Quali altri benefici avete ottenuto?

La crescita di una vera community interna è forse il risultato di maggiore soddisfazione ottenuto finora.

È nato un modo nuovo di fare formazione ma anche di comunicare tra noi. Da un flusso unidirezionale di indicazioni destinate al front-end siamo passati alla condivisione tra le diverse aree aziendali. In particolare tra gli operatori a contatto con la clientela – con la loro expertise unica e trasversale – e gli esperti d’area con la loro conoscenza verticale delle singole tematiche.

Il materiale didattico è stato costruito con la collaborazione di operatori ed esperti d’area, il che ha attivato e responsabilizzato le persone, arricchito i contenuti e migliorato la comunicazione interna.

La community si è poi sviluppata grazie al forum presente nella piattaforma: si condividono dubbi e richieste, e si riceve il supporto dei colleghi. Nel tempo abbiamo assistito ad un aumento della partecipazione sul forum: le persone si sono abituate a esprimere le proprie idee, a far sentire la loro voce, e questa attivazione si trasmette anche ad altre situazioni quali sondaggi e attività sincrone.

Che cosa motiva le persone ad andare sul forum e rispondere al collega?

Inizialmente l’abitudine ad attendere le comunicazioni top-down ha prevalso, poi gradualmente si è attivato quanto appena detto. Oggi vediamo frasi di ringraziamento e repliche del tipo “contenta di essere stata utile”.

Crediamo che le persone trovino soddisfazione e gratificazione nel vedere il proprio contributo andare a buon fine.

Anche perché gli spunti più utili vengono raccolti e messi in pratica. Sono già diversi i colleghi che hanno ricevuto il distintivo creato per chi fornisce idee in grado di migliorare il lavoro di tutti.

Quali resistenze avete incontrato nel promuovere il digitale?

C’è stata un po’ di fatica iniziale per chi era poco avvezzo alla tecnologia, ma con la pratica queste difficoltà si sono affievolite.

Una parte del management era diffidente: le statistiche di utilizzo e di completamente dei corsi fornite dalla piattaforma ci aiutano a dimostrare con dati oggettivi l’efficacia dello strumento. 

Quali benefici avete tratto da Silverline, il percorso di APPrendere per l’evoluzione verso la Formazione Digitale?

Possiamo riassumerli in tre punti principali. Il primo è una trasformazione strutturale.

Non più lunghi discorsi su una sequenza di slide, ma corsi brevi e dove possibile interattivi. Questo ha fatto aumentare le nostre statistiche di completamento.

Il secondo punto riguarda la comunicazione: è cruciale saper comunicare bene il corso alle proprie persone, specie per l’asincrono, e in questo la pregressa esperienza di marketing che abbiamo entrambe ci è stata fondamentale.

Infine, l’utilizzo di strumenti per rendere interattiva e movimentata l’attività live. La stiamo esplorando proprio adesso, perché dopo un 2020 dedicato all’asincrono, nel 2021 il focus è potenziare le attività sincrone.